“Never procrastinate again”, il nuovo singolo di Dario Congedo è Disco Esco di Radio
Il Disco Esco di Radio della settimana è "Never procrastinate again", nuovo singolo di Dario Congedo, estratto dal suo nuovo album. In rotazione sulle frequenze di Mondoradio Tuttifrutti e in streaming su www.mondoradio.net con passaggi alle 10:30, 15:30 e 19:30!
Il 30 gennaio è uscito ufficialmente, nei negozi di dischi e sulle piattaforme digitali, Don’t quit, il nuovo disco del batterista e compositore salentino Dario Congedo. Prodotto dall’etichetta Workin' Label, per la distribuzione di I.R.D., è album totalmente strumentale che si muove tra jazz contemporaneo europeo e avanguardia, e che contiene otto brani originali, da lui composti e arrangiati, suonati in trio insieme a Dorian Dumont e Federico Pecoraro.
Dopo aver escluso l’idea del trio jazz nei suoi due precedenti lavori come band leader (Nàdan del 2009 e Calligrafie del 2013), Dario Congedo decide di approcciarsi al nuovo disco con una delle formule più utilizzate in ambito jazz: il trio composto da un pianista, un bassista/contrabbassista e un batterista. Un particolare universo a sé, un mondo dove ciascun musicista è ugualmente esposto, dove l’interplay regna sovrano, suggerendo melodie e territori armonici. “Il mio desiderio – dichiara Dario Congedo – è di raggiungere l’ascoltatore al di là delle definizioni musicali di genere”.
Dont’ quit, il titolo dell’album, è anche il nome della prima traccia, utile a segnare la rotta d’ascolto nonché esplicito invito a “non mollare”, a non smettere, a continuare a cercare se stessi, spronando alla crescita e al cambiamento. Ogni traccia, in generale, rappresenta un momento introspettivo dedicato alla conoscenza di sé: l’osservazione del proprio mondo interiore che crea la realtà circostante, attraverso difficoltà ed esperienze di vario genere.
“Da ragazzino ero appassionato al progressive metal e ad altri generi che poco avevano a che fare con il jazz. Tutte queste influenze così eterogenee sono confluite nella mia scrittura in maniera molto naturale: è come se si fossero sciolte per creare una diversa sostanza. Questo disco, per esempio, è stato ispirato anche dai ‘metallari svedesi’ Meshuggah, che ho scoperto essere uno dei gruppi preferiti di un pianista che adoro, Tigran Hamasyan”.