KALÀSCIMA: IN ARRIVO IL NUOVO LAVORO DISCOGRAFICO
Rompere gli schemi, far entrare nelle trame della musica popolare salentina una ventata elettronica e visionaria, declinare al contemporaneo (con uno sguardo sul futuro) una storia di lotte, di terra, di passioni, di danze frenetiche. Facendo entrare in una connessione vibrante, come mai era successo sino a ora, le radici e la tecnologia. Il risultato è Psychedelic Trance Tarantella, come recita il titolo del nuovo disco dei Kalàscima, un’opera le cui passioni, la voglia instancabile di esplorare sono ben sintetizzati dall’immagine di copertina. Un tamburo digitale collegato direttamente a un amplificatore che esalta, manipola, distorce la tradizione. Un "tradimento", quello realizzato dai Kalàscima che finalmente porta la musica popolare salentina fuori dal pantano del revival e delle ballate nell’aia, lontano da una asettica cartolina turistica che ha trasformato in stereotipo un territorio e l’energia del suo passato.
Qui tutto viene sovrapposto, incrociato, frammentato e ricostruito. La tradizione, certo, e non poteva essere altrimenti provenendo dal Salento, ma ‘rigenerandola’ attraverso la tecnologia, rendendola un frammento di un "discorso pop" che non ne altera, anzi ne esalta, il suo essere musica e che mescola, per citare gli Area, "Gioia e rivoluzione". Scorrono fotogrammi che raccontano, in presa diretta, la rivolta dei contadini dell’Arneo e donne attraversate da "Stati modificati di coscienza", una narrazione contemporanea, urbana persino, che fa della musica dei Kalàscima una sorta di neofolk urbano nel quale i ricordi di una civiltà contadina ormai travolta dalle estetiche contemporanee dialoga con i suoni e i rumori che ci avvolgono nella quotidianità.
Psychedelic Trance Tarantella è la musica popolare salentina del futuro. Chi cerca una replica della pizzica che dilaga come sottofondo sempre uguale delle notti salentine così alla moda, resterà certamente deluso. Perché Psychedelic Trance Tarantella è un disco che sperimenta un linguaggio universale dove la ‘tradizione’ è filo sottile, labile, che unisce una molteplicità di ‘significati’ che arrivano da tante fonti diverse. Come diverse, infinite, sono le suggestioni che quotidianamente cercano di sedurci. I Kalàscima hanno pensato a una raccolta di canzoni che fanno da commento sonoro al nostro bisogno di psichedelia. La realtà, certo, ma guardata con la lente distorta della trance psichedelica.
Attivi da oltre 15 anni, i Kalàscima sono una una delle più importanti ed innovative band del nuovo panorama della musica world italiana, che porta la musica popolare salentina fuori dal revival e delle ballate nell’aia per proiettarla nella modernità, “rigenerandola” attraverso la tecnologia. Il loro è un neofolk urbano nel quale i ricordi di una civiltà contadina ormai travolta dalle estetiche contemporanee dialoga con i suoni e i rumori che ci avvolgono nella quotidianità degli anni 2000. Dall’Australia all’America Latina, dal Nord Europa al Medio Oriente, il suono dei Kàlascima viaggia per il mondo incontrando sulla strada artisti della scena world internazionale con i quali nascono importanti collaborazioni. In Psychedelic Trance Tarantella la band composta da Riccardo Laganà (tamburi e voce), Massimiliano De Marco (corde e voce), Luca Buccarella (organetto e voce), Federico Laganà (percussioni e voce), Riccardo Basile (basso, synth e voce), Aldo Iezza (fiati) è affiancata da Enrico Russo (elettronica), Andrea Morciano (autore dei testi), dal violoncello di Redi Hasa (in "Mary di Salem") e dal pianoforte di Ludovico Einaudi (nel brano "Due mari"). Ospiti del disco anche Marco Decimo (violoncello), Antonio Putzu (marranzano), Federica Santoro (lira), Banda di Rocco, Roberto Esposito (piano), Stefano Iasco Iascone (tromba), Gianluca Mancini (wurlitzer piano, chitarra elettrica, synth bass, cori). Psychedelic Trance Tarantella rappresenta, per i Kàlascima, l’avvio della collaborazione con Ponderosa, che pubblica l’album, la cui produzione è stata affidata ad Alberto Fabris. Con ‘Psychedelic Trance Tarantella’ si aprono nuovi orizzonti, dove il ritmo è sempre travolgente, il battere del tamburo ipnotico, come se lì fuori il mondo fosse davvero una sterminata pista da ballo, una estensione dell’aia, dove una festa di campagna si trasforma in un party ‘globale’. Dal Salento, la musica del mondo dei Kalàscima. Il tamburo della tradizione diventa digitale.